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Melodie e armonie nei luoghi del silenzio

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PRESENTAZIONE

Ti diamo il benvenuto allo spettacolo.

Oggi eseguiremo musiche di compositori italiani, dal '700 ai gioni nostri, concentrandoci soprattutto nel primo novecento periodo, questo, in cui fiorì la letteratura per duo mandolino e chitarra, con musiche delicate, melodiose e raffinate, evocative di sogni, di fantasia, di bellezza e di nobili sentimenti. Al tempo c'erano numerosi periodici che pubblicavano sempre nuove composizioni, contribuendo alla divulgazione del repertorio in un contesto di grande crescita del fenomeno mandolinistico e chitarristico nel nostro Paese (p.es. vedi sotto la rivista "il Concerto"). 

Di seguito troverai informazioni esplicative sui brani che stai per ascoltare e, per farti assaporare al meglio questa esperienza, ti chiediamo di disabilitare l'audio del tuo cellulare. Grazie.

Andrea Miola e Giulia Pizzolongo

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P R O G R A M M A

1

Raffaele Calace (1863-1934)

DANZA SPAGNOLA

L'autore è uno dei più noti del panorama mandolinistico. Cresciuto in una famiglia di liutai, produttore di strumenti di successo, inizialmente studiò per diventare un musicista, scoprì il mandolino e presto divenne un virtuoso di questo strumento. Dopo essersi laureato con il massimo dei voti al Regio Conservatorio di Musica di Napoli, si propose di elevare il ruolo del mandolino nella musica classica. Eseguì concerti in vari Pesi d'Europa e in Giappone, dove tuttora si vedono i benefici effetti della sua opera di divulgazione 

Compose oltre 200 brani per mandolino solo o in duo (con pianoforte o con chitarra), oltre alcuni quintetti. Scrisse anche un metodo per mandolino utilizzato oggi nei conservatori italiani. Introdusse miglioramenti nelle tecniche di costruzione e modernizzò il mandolino napoletano, ampliando la cassa armonica ed estendendo la tastiera.

Danza spagnola alterna la vitalità e il ritmo della danza a un momento centrale intimo e cantabile.

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2

Domenico Scarlatti (1685-1757)

Sonata K89

Allegro, Grave, Allegro

Annoverato tra i grandi autori della Scuola Napoletana, Domenico Scarlatti ha composto 24 sonate per
strumento soprano e basso continuo. In cinque di queste si può attribuire al mandolino la parte solistica. La copiosa letteratura per mandolino nella Napoli borbonica ha contribuito alla diffusione di tale strumento, che veniva molto utilizzato anche nel contesto popolare, lo stesso che ha reso la città celebre in tutto il mondo per le melodie ricche di passione e di allegria.

Il brano, ridotto e adattato per chitarra nella parte del basso continuo, è molto coinvolgente nell'allegro inziale e, dopo l'episodio intimo e malinconico del secondo movimento, riprende all'improvviso con un allegro molto energico e accativante. Nel video sottostante, una nostra esecuzione live del primo movimento.

3

Giovanni Gioviale (1885-1949)

IDILLIO PRIMAVERILE

Nella Sicilia post unificazione d'Italia il mandolino ebbe larga diffusione e nei primi decenni del '900 la produzione di mandolini era la più cospicua del nostro Paese. Gioviale è considerato uno dei più grandi virtuosi del mandolino di tutti i tempi.  Da bambino era rimasto colpito dalla musica che aveva sentito da un barbiere, luogo tipico (come tutte le botteghe artigiane) in cui si poteva ascoltare la musica a Catania a quel tempo.  Cresciuto come musicista e virtuoso, si esibì n Spagna, Africa, Inghilterra, Austria e Stati Uniti. Ebbe il privilegio di poter registrare per la BMG oltre cinquanta brani.

L'idillio è un quadretto georgico o pastorale, realizzato in un breve componimento poetico o musicale, di solito improntato a un'incantata serenità. Così è l'Idillio primaverile, un brano di grande leggerezza e spensieratezza.

4

E. De Curtis (1875-1937)

Torna a Surriento

Questo celebre brano della canzone napoletana è spesso eseguito con strumenti melodici e la trascrizione per mandolino e chitarra è una delle combinazioni meglio riuscite.

Sull'ispirazione di questa canzone è nata  una leggenda.

Tutto parte dalla visita che il presidente del Consiglio, Zanardelli fece in costiera il 15 settembre 1902, mentre si dirigeva in Basilicata per impegni istituzionali. Le cronache raccontarono della convocazione d’urgenza di Giambattista ed Ernesto De Curtis affinché componessero una canzone in onore dell’ospite. Lo scopo era quello di ingraziarsi Zanardelli per sollecitare la soddisfazione di alcune richieste, tra le altre l’apertura di un ufficio postale. Il presidente del Consiglio ascoltò la canzone e l’apprezzò così tanto da chiedere il bis promettendo l’ufficio postale.

E. De Curtis - Torna a Surriento
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5

S. Salvetti (1870-1932)

Nuvole grigie

Simone Salvetti è nato a Darfo in provincia di Brescia. Lo ricordiamo come Direttore di bande e compositore di un centinaio di brani per strumenti a pizzico. La sua "Mormorio del mare" vinse il primo premio del concorso promosso dalla rivista "il Mandolino", una di quelle in voga nei primi decenni del '900 e citate nell'introduzione.

Molto suggestivo "Nuvole grigie", che pare richiamare un presente di tristezza, con ricordi di un passato di pace e serenità. Di seguito il video con la nostra registrazione in studio.

6

R. Melangola (1974)

Vento dell'est

Roberto Melangola  vive in provincia di Modena, dove esercita l'attività di concertista e docente.

Vento dell'est è un brano descrittivo molto vivace, in cui le progressioni melodiche ascendenti e discendenti rendono molto efficacemente l'idea del vento e del movimento.

A spezzare questo ritmo è un momento di calma, in cui una melodia struggente evoca ricordi lontani e nostalgici. Tutto sembra quasi fermarsi, ma l'armonia sospesa lascia presagire l'improvviso ricominciare del soffio del vento impetuoso...

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